Oggi è possibile rimuovere i tatuaggi dal corpo senza lasciare cicatrici. Il metodo più usato per cancellare il tatuaggi è oggi il laser il cui raggio viene specificatamente attirato da alcuni colori contenuti nel tatuaggio.

Il pigmento colorato, una volta colpito dal raggio laser, esplode e i suoi frammenti vengono riassorbiti localmente. Ma non sempre è possibile rimuovere il 100% del tatuaggio; alcuni pigmenti come il giallo e il celeste sono particolarmente resistenti e possono richiedere più trattamenti.

L’intervento

I tattoo-laser rimuovono i tatuaggi tramite una potente energia luminosa. Le lunghezze d’onda che questi emettono vengono assorbite, riflesse o semplicemente passano attraverso i bersagli colpiti. L’inchiostro del tatuaggio viene così rimosso mediante l’utilizzo di una specifica lunghezza d’onda relativa al colore in questione; assorbendo tale energia luminosa, il colore viene conseguentemente frammentato, ed i frammenti vengono eliminati dal naturale sistema immunitario del nostro organismo.

L’impatto energetico del raggio laser sulla cute è simile allo schiocco di un elastico, e la maggior parte dei pazienti non richiede alcuna anestesia. Dopo il trattamento laser è richiesta l’applicazione di una semplice crema antibiotica, da applicare per 5-6 giorni sino a guarigione ottenuta.

In media, i tatuaggi professionali necessitano in media di 6-8 trattamenti, mentre i tatuaggi amatoriali richiedono 3-5 trattamenti, distanziati circa 1 mese e mezzo / 2 mesi l’uno dall’altro. Il numero delle sedute dipende dalla quantità e dal tipo di inchiostro usato, nonché dalla profondità dell’inchiostro nella cute. Solo nei casi più resistenti, si può arrivare a trattare il medesimo tatuaggio per 10 o più sedute consecutive, ma fortunatamente questi rappresentano il 3-5 per cento della totalità dei tatuaggi trattati.